L’estro di Roy Lichtenstein nella rappresentazione del bagno nell’arte

Gli anni ’60  grazie alla nascita della Pop Art rappresentano un periodo di rottura e nella Storia dell’arte: colori, rappresentazioni e il linguaggio figurativo subiscono un radicale cambiamento. Uno dei suoi maggiori esponenti fu Roy Lichtenstein, che rappresentò una nuova visione dell’America mediante un linguaggio molto simile ai metodi di realizzazione dei fumetti: puntini e colori vivaci, contorni neri e marcati sono i tratti distintivi delle sue opere che affrontano uno dei  temi principali della Pop Art, cioè l’identità semantica degli oggetti e dei contesti di uso quotidiano.

Era il 1963 quando l’artista realizzò La donna nel bagno, il ritratto di una figura femminile in una stanza da bagno, il tutto rigorosamente tratteggiato da uno stile che ricorda i comic books di quel periodo. Nell’opera si nota ancora una volta come un ambiente intimo e privato possa essere utilizzato come scenografia per rappresentare un momento di vita quotidiana: in questo caso c’è una donna sorridente immersa in una vasca da bagno piena di schiuma. I toni prevalenti del dipinto sono il bianco ottico e il blu elettrico, anche le piastrelle si presentano raffigurate mediante l’utilizzo di linee  azzurre verticali ed orizzontali, schematiche e senza elementi di fregio. L’attenzione dell’osservatore viene poi catturata dalle labbra della ragazza, colorate di un carico rosso scarlatto.

L’opera incentrata sull’ambiente bagno rientra in un trittico di opere, molto simili tra di loro, mediante le quali Roy Lichtenstein voleva rappresentare l’ideale di donna moderna proiettata verso l’emancipazione.

Fonte immagine: commons.wikimedia.org/wiki/File:Roy_Lichtenstein_(1967).jpg

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L’estro di Roy Lichtenstein nella rappresentazione del bagno nell’arte