“L’oggetto a forma di chitarra”, la storia del bidet

Nonostante la credenza comune secondo cui sia nato in Italia, la storia del bidet ha inizio in Francia, più precisamente nel 1700, quando Christophe Des Rosiers, considerato il suo inventore, ne installò uno nel bagno di Madame De Prie, l’allora moglie del Primo Ministro francese.

Ai tempi veniva chiamato “sedia di pulizie”: il nome bidet in francese indica anche il pony, e l’apparecchio prese il nome proprio per via della posizione che si assume quando lo si usa, la stessa di quando si cavalca l’animale.

Seguendo la scia di Madam De Prie, alla Reggia di Versailles vennero installati altri 100 bidet, che dopo qualche anno vennero dismessi. Continuarono però ad essere usati nei bordelli. La diffusione in Francia non decollò comunque mai del tutto.

A questo punto la storia del bidet arriva in Italia. Nella seconda metà del Settecento, Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, Regina di Napoli, li volle installati in tutti i suoi bagni della Reggia di Caserta.

Ai tempi il bidet consisteva in un catino metallico inserito in una struttura di legno “a forma di chitarra”. Con questa definizione i funzionari di Casa Savoia descrissero i bidet ritrovati alla Reggia di Caserta in seguito all’unità d’Italia.

L’introduzione del bidet, così com’è conosciuto ora, avviene agli inizi del 1900, con la diffusione degli impianti idrici nelle case private, dove il bidet trova spazio nel bagno insieme al water, e non più in camera da letto.

Questa è la particolare storia del bidet, che da “oggetto sconosciuto a forma di chitarra” adesso presenta varie forme a volte anche sofisticate. La linea App presentata di recente da Flaminia, è un esempio di sanitario moderno, elegante e allo stesso tempo versatile.

 

Fonte immagine: Ceramica Flaminia

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